Mercoledì nella sezione 2 è successo un vero trionfo culinario!
Mentre la Cuoca Pasticciona e la Cuoca Smemorata trasformavano i bambini in cuochi, è accaduta un’altra magia: improvvisamente sono spuntati numerosi genitori pronti ad aiutarci a preparare il pranzo per tutta la scuola!
I giovani chef hanno fatto incetta di ingredienti al supermercato, seguiti dai loro aiuto-cuoco! In un battito di ciglia, gli ingredienti sono stati raccolti e, dopo un controllo attento, si è scoperto che erano proprio quelli giusti!
Non solo…i piccoli chef hanno aiutato anche le due cuoche a trovare le immagini degli ingredienti per fare la cecina e un bel contorno di carote!
Ma, attenzione, con le foto non si cucina, servono gli ingredienti reali! Grazie alla Carota Magica e un “Abracadabra” bello forte è apparso un pesante, pesantissimo Bustone della Spesa contenente i veri ingredienti per preparare la ricetta del giorno!
Grazie all’unione di cuochi e genitori, siamo riusciti a preparare una deliziosa cecina per tutta la scuola! I bambini hanno anche insegnato alle distratte cuoche che si usa poco sale, il giusto olio, tanta farina di ceci e molta acqua!
Hanno anche saputo dire che la farina di ceci arriva dai ceci non congelati, né cotti, bensì macinati!
Dopo che anche il contorno di carote era pronto, non restava che deliziarci con uno scatenato ballo del cuoco!
A tavola l’eccitazione e la curiosità erano tante, tutti i bambini sono stati felici di assaggiare quanto cucinato dall’allegra brigata di cucina della sezione 2!
Alla fine, i piatti erano quasi tutti vuoti e i pancini pieni!
Ci siamo salutati con un arrivederci alla prossima avventura culinaria!
Abbiamo già condiviso la ricetta della cecina nella terza newsletter, ma oggi vogliamo proporvi una ricetta speciale da preparare insieme ai vostri bambini.
Sarà un’occasione divertente per cucinare insieme, ricordando che i veri chef sono loro, mentre voi potrete essere i loro aiutanti speciali!
Con le newsletter precedenti ci siamo occupati prevalentemente di approfondire la relazione tra alimentazione e salute ma tra gli obiettivi primari di questo progetto c’è anche quello di valutare gli aspetti legati all’impatto ambientale quando si tratta di scegliere cosa mettere nel piatto.
Oggi quindi, a conclusione del progetto, vorremmo approfondire la relazione tra alimentazione e ambiente.
Le nostre abitudini alimentari hanno un forte impatto sull’ambiente: il cibo che acquistiamo e mangiamo è stato coltivato o allevato, trasportato e lavorato, imballato e conservato ed infine venduto. Produrre cibo è quindi un processo lungo e dispendioso in termini di energia, acqua e risorse naturali.
Non tutti i cibi però richiedono lo stesso dispendio di risorse, infatti dai dati scientifici emerge che i cibi di origine vegetale (ortaggi, frutta, cereali e legumi) sono i cibi con impatto minore e quindi più sostenibili, mentre i cibi di origine animale hanno un impatto maggiore sull’ambiente legato al fatto che gli animali hanno bisogno di cibo per vivere e crescere, di acqua ed inoltre emettono notevoli quantità di gas climalteranti che contribuiscono ad aumentare l’effetto serra.
Le diverse produzioni animali impattano in modo leggermente diverso sull’ambiente: al primo posto con il bollino rosso troviamo la produzione di carne bovina, seguita poi dalle altre carni (maiale, pollo, tacchino), dal pesce e dalla produzione di latte, latticini e uova.
L’industria della carne viene definita “macchina di proteine alla rovescia” nel senso che per nutrire e allevare gli animali si consumano molte più calorie e proteine di quelle che effettivamente ne ricaviamo.
Si stima infatti che per produrre 1kg di carne di manzo siano necessari circa 15kg di cereali, circa 15.500L di acqua e si emettono 36Kg di Co2. Circa il 70% delle terre coltivabili è destinato alla produzione di mangime per gli allevamenti il che provoca la continua deforestazione di aree verdi sul nostro pianeta.
La produzione di pollame e maiale ha un impatto ambientale inferiore rispetto al manzo ma sempre superiore alla produzione di latticini e uova che a loro volta hanno un impatto notevolmente superiore alla produzione di cibi di origine vegetale, come si può notare dalla foto.
Minor impatto ambientale: sappiamo che la produzione di carne e cibi di origine animale ha un impatto ambientale maggiore rispetto alla produzione di cibi di origine vegetale, come appunto i legumi. Gli animali hanno infatti bisogno di elevate quantità di acqua e cereali ed emettono metano che contribuisce ad aumentare le emissioni di gas serra. Non ci sono ormai più dubbi quindi sul fatto che prevedere un pasto a base di proteine vegetali sia uno dei modi migliori per ridurre l’impatto ambientale.
Il dato interessante e incoraggiante è che la maggior parte dei cibi con impatto ambientale maggiore rientra nella categoria dei cibi da consumare con frequenza più ridotta nell’ottica di una dieta sana.
La dieta a base vegetale è quella con impatto ambientale minore perché basata essenzialmente su cibi di origine vegetale, tuttavia anche la Dieta Mediterranea, prevedendo una larga presenza di prodotti vegetali e solo in piccole quantità prodotti di origine animale, offre vantaggi in termini ambientali rispetto al modello alimentare più tipicamente occidentale basato su un largo uso di carne e derivati.
A tal proposito la doppia piramide Alimentare e Ambientale del Barilla Center for Food & Nutrition (in foto) ci mostra graficamente la correlazione inversa tra alimenti e impatto ambientale: quelli alla base da consumare maggiormente hanno un impatto ambientale più basso mentre quelli all’apice da consumare in modo limitato sono quelli con impatto ambientale maggiore.
Impostare la propria alimentazione seguendo il modello mediterraneo offre quindi vantaggi sia in termini di salute che in termini di sostenibilità ambientale.
Al fine di garantire un menù equilibrato e sostenibile allo stesso tempo abbiamo proposto l’inserimento graduale nei menù scolastici dei legumi come secondo piatto. I legumi sono infatti ricchi di proteine vegetali e in una dieta sana dovrebbero essere previsti molto frequentemente nell’arco della settimana come alternativa alla carne e alle altre fonti proteiche.
Oltre ai vantaggi in termini nutrizionali abbiamo valutato che una maggior presenza dei legumi in sostituzione della carne potrebbe portare vantaggi anche per l’ambiente soprattutto su larga scala.
Partendo dagli studi che hanno valutato il consumo di risorse e l’impatto ambientale per la produzione di vari alimenti abbiamo provato a stimare i vantaggi della sostituzione nel menù scolastico della carne con i legumi per una volta a settimana.
Calcolando che la porzione di carne per un bambino della scuola dell’infanzia è 50g e la porzione di legumi 20-30g abbiamo stimato il seguente impiego di risorse:
Oltre al risparmio di risorse in questo modo si ridurrebbe anche l’emissione di gas serra che se pur limitato considerando una sola scuola potrebbe invece essere rilevante su larga scala. Questi valori sono approssimativi ed esemplificativi e variano se si fa riferimento ad altre tipologie di carne ma sicuramente evidenziano la rilevanza delle nostre scelte alimentari sull’ambiente.
Un modello alimentare più vario, sano ed equilibrato potrebbe anche offrire vantaggi in termini ambientali e potrebbe essere applicato sia a casa che a scuola.
Inoltre, nella scelta degli alimenti è importante anche porre attenzione alla provenienza e alle tecniche di produzione privilegiando prodotti di stagione e provenienti da agricoltura biologica, possibilmente locali e di filiera corta, meno imballati e lavorati. Piccoli gesti che su larga scala possono fare la differenza per la nostra salute e per l’ambiente.